Decreto legge del 31 marzo 2021: nuove misure per contrasto al Covid 19

Apr 1, 2021

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Fino al 30 aprile l’Italia sarà ancora in zona rossa o arancione con possibili deroghe in base a numero di contagi e vaccini.

Nel decreto legge approvato nella serata del 31 marzo dal Consiglio dei ministri, vengono sostanzialmente confermate tutte le attuali restrizioni anche per dopo Pasqua e fino a fine mese. Ma viene confermata la possibilità «di deliberare in Consiglio dei ministri un allentamento delle misure, qualora lo consentano l’andamento dell’epidemia e l’attuazione del piano vaccini».

Se un territorio avrà dati da zona gialla il governo potrà decidere di valutare un allentamento delle misure, a partire dalle riaperture a pranzo dei ristoranti, già subito dopo Pasqua.

Stop deroghe Regioni su scuole in presenza

Come anticipato, dopo Pasqua si torna in classe fino alla prima media nelle zone rosse. E i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza. Nella zona rossa le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza. In zona arancione (e gialla se sarà ripristinata) la presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori.

Possibili lockdown locali

Se sul fronte scuole, è preclusa ai governatori la possibilità di adottare ordinanze restrittive in zona rossa, i presidenti di regione possono far scattare lockdown territoriali: «nelle province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti» oppure «nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave».

Criteri confermati per zone rosse

Confermati i criteri per la zona rossa, che scatta automaticamente non solo nelle regioni con Rt sopra 1,25 ma anche in quelle «dove l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile».

Restano le possibili zone bianche

In mancanza di indicazioni sulle zone bianche, queste ultime restano pertanto in vigore. Sono quelle aree dove il virus circola meno. Qui possono riaprire musei, cinema, teatri, palestre e i ristoranti sia a pranzo che a cena. Le uniche restrizioni obbligatorie, in via generale, sono il distanziamento e l’uso della mascherina. Ma i parametri per entrare in fascia bianca – 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto 1 e un rischio complessivo basso – sono così stringenti che nessuna regione attualmente può accedervi.

Visite a parenti e amici solo in zona arancione

Fino al 30 aprile nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua e a Pasquetta quando tutta Italia sarà in rosso. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.

Sanitari no vax demansionati o con stipendio sospeso

Arriva anche la stretta per medici e infermieri no-vax. Nel decreto è previsto infatti l’obbligo di vaccinarsi contro Covid-19, con possibilità, in caso di rifiuto, di essere sospesi o demansionati, fino ad arrivare alla sospensione dello stipendio se necessario.

Scudo penale per vaccinatori che seguono regole

Dall’altro lato per i sanitari vaccinatori arriva anche uno scudo penale – esclusi casi di colpa grave – per tutelarli da eventuali cause legate a gravi reazioni dei vaccini. Per omicidio colposo e lesioni personali colpose «verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV -2, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria in attuazione del Piano» nazionale, «la punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione».

Concorsi pubblici in presenza dal 3 maggio

Via libera a «modalità semplificate di svolgimento delle prove» per i concorsi pubblici. «Nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale, l’espletamento di una sola prova scritta e di una prova orale». Poi «l’utilizzo di strumenti informatici e digitali e, in particolare, lo svolgimento in videoconferenza della prova orale» e «una fase di valutazione dei titoli e dell’esperienza professionale ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali». Non solo. «Dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni»

 

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