Emissioni in atmosfera: la nuova normativa ETS-2

Set 11, 2024

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Il 30 settembre p.v. scadono i termini per inviare la domanda di autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra al Comitato ETS per i settori degli edifici e del trasporto stradale e ulteriori settori (industrie energetiche, manifatturiere e delle costruzioni non già ricomprese nell’ambito di applicazione dell’attuale EU ETS), cosiddetto ETS-2. 

Introduzione

Il Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto, ha approvato con la Deliberazione 127/2024 (vedi allegato) la “Procedura per il rilascio dell’autorizzazione ad emetter gas ad effetto serra per i soggetti rientranti nel campo di applicazione del Capo IV bis della Direttiva 2023/87/CE”.

Riepilogo del sistema ETS

Quali sono i gas serra e da dove derivano

I gas a effetto serra sono l’anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, gli idrofluorocarburi, i perfluorocarburi e l’esafluoruro di zolfo. Le emissioni responsabili del surriscaldamento climatico sono prodotte da tutta una serie di attività umane che prevedono l’uso (soprattutto) dei combustibili fossili (ad es. settore energetico, trasporti e mobilità, attività industriali, ec.), utilizzo di condizionatori e degli impianti di riscaldamento, allevamenti intensivi, ec.

Obiettivo della UE

L’obiettivo (ambizioso) della UE e di altri paesi (extra UE) è quello di raggiungere la neutralità climatica, riducendo le emissioni di gas serra per contenere l’aumento della temperatura terrestre e limitare i cambiamenti climatici. La UE ha deciso di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.

Revisione del sistema ETS

La UE ha istituito da tempo un sistema di scambio di quote di emissione ETS (Emissions Trading Scheme) per il settore industriale introdotto con la Direttiva 2003/87/CE. Nel 2021 abbiamo la revisione dell’ETS dove, oltre ad incrementa la percentuale di riduzione annuale delle emissioni in atmosfera, si estende il sistema di scambio delle emissioni anche per il settore dei trasporti su strada e degli edifici (direttiva 2023/959).

Come funziona il sistema ETS

Il sistema dello scambio di quote di emissioni fissa un tetto/limite della quantità massima che può essere emessa dagli impianti/attività che rientrano nel sistema, entro il quale le imprese possono acquistare o vendere quote. Una quota dà al suo titolare il diritto di emettere 1 tonnellata di CO2 o l’ammontare equivalente di un altro gas a effetto serra. Un numero limitato di quote viene assegnato a titolo gratuito. Le imprese che non ricevono quote a titolo gratuito o le cui quote ricevute non sono sufficienti a coprire le emissioni prodotte devono acquistare le quote all’asta o da altre imprese. Chi possiede quote in eccesso (rispetto alle emissioni prodotte), può venderle. Una volta l’anno, tutte le imprese che partecipano al sistema ETS, devono restituire una quota di emissione per ogni tonnellata di CO2 equivalente emessa. Le aziende inadempienti sono soggette a sanzione.

  

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