La strategia europea 2021 – 2027 sulla sicurezza sul lavoro

Lug 15, 2021

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La Commissione europea ha pubblicato il 28 giugno scorso, il nuovo “Quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027” (allegato).

Il nuovo quadro “stabilisce le priorità e le azioni chiave necessarie per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei prossimi anni nel contesto del mondo post-pandemico, caratterizzato dalle transizioni verde e digitale, dalle sfide economiche e demografiche e dall’evoluzione del concetto di ambiente di lavoro tradizionale”, come si evince dallo stesso titolo della comunicazione “Sicurezza e salute sul lavoro in un mondo del lavoro in evoluzione”.

La comunicazione evidenzia i progressi significativi in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) compiuti negli ultimi trent’anni ed il ruolo sostanziale svolto dal sistema di SSL dell’UE. In particolare, tra il 1994 e il 2018 gli infortuni mortali sul lavoro nell’UE sono diminuiti di circa il 70%.

Due, in particolare i fattori che contribuiscono a spiegare i risultati dell’approccio dell’UE in materia di SSL:

  1. il sistema normativo avanzato sviluppato dall’UE e dagli Stati membri al fine di stabilire le misure preventive e protettive per far fronte ai rischi professionali;
  2. l’approccio tripartito su cui il sistema stesso si basa.

A tale proposito evidenziamo che il Comitato consultivo salute e sicurezza della Commissione europea, aveva contribuito con un apposito parere del 2019 alla individuazione delle priorità per la definizione delle policy salute e sicurezza del 2021-2017.

La comunicazione, nel sottolineare che le priorità del quadro precedente rimangono ancora pertinenti oggi, precisa che sono necessarie ulteriori azioni. Il quadro strategico si concentra pertanto su tre obiettivi fondamentali trasversali per i prossimi anni:

  1. anticipare e gestire i cambiamenti nel nuovo mondo del lavoro determinati dalle transizioni verde, digitale e demografica;
  2. migliorare la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;
  3. migliorare la preparazione in caso di potenziali crisi sanitarie future.

In particolare, la Commissione nei prossimi anni:

  • continuerà l’aggiornamento del quadro legislativo in materia di salute e sicurezza, rivedendo entro il 2023 la direttiva sui luoghi di lavoro e la direttiva sulle attrezzature munite di videoterminali;
  • proporrà valori limite di protezione per:

-l’amianto nell’ambito della direttiva sull’esposizione all’amianto durante il lavoro nel 2022;

-il piombo e i diisocianati nell’ambito della direttiva sugli agenti chimici nel 2022;

-il cobalto nell’ambito della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni nel primo trimestre del 2024;

-avvierà, nel 2023, una consultazione delle parti sociali su valori limite ridotti per i fumi di saldatura, gli idrocarburi policiclici aromatici, l’isoprene e l’1,4-diossano nel quadro della direttiva cancerogeni (quinta modifica);

-individuerà un elenco prioritario di sostanze reprotossiche da considerare nelle direttive pertinenti entro la fine del 2021. Nell’ambito American Council on Science and Health (ACSH) si continuerà la valutazione sulle sostanze reprotossiche e i medicinali pericolosi da inserire nella direttiva sui cancerogeni, nonché della metodologia per stabilire i valori limite;

-preparerà, in cooperazione con gli Stati membri e le parti sociali, un’iniziativa non legislativa a livello dell’UE in materia di salute mentale sul luogo di lavoro, entro la fine del 2022.

Queste ultime proposte, in particolare, sono in linea con le posizioni dei datori di lavoro sia in merito ai rischi psicosociali ed ergonomici e sulla salute mentale sul lavoro (preferibile, infatti, la proposta di  iniziative non legislative, per esempio guida e strumenti, piuttosto che di una direttiva in materia) che in riferimento alle sostanze reprotossiche, (preferibile identificare un elenco prioritario piuttosto che un’estensione del campo di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni ai reprotossici).

La Commissione, inoltre, promuoverà un approccio “zero vittime” (Vision Zero) ai decessi correlati al lavoro, migliorando la raccolta di dati sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali e analizzandone le cause. Al tal fine istituirà un apposito gruppo di lavoro tripartito dell’ACSH. 

In particolare, infine, si evidenziano iniziative della Commissione che andranno attentamente monitorati:

  1. proporre un’iniziativa legislativa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza di genere nei confronti delle donne e la violenza domestica entro la fine del 2021
  2. aggiornare entro il 2022 la raccomandazione della Commissione sulle malattie professionali al fine di includere la COVID-19.

Quest’ultimo tema, vista la sua rilevanza, è stato ampiamente discusso anche in ambito ACSH, al fine della definizione di un parere in tema di “problematiche salute e sicurezza legate alla pandemia”, ma le parti non hanno trovato l’accordo su un testo. In particolare, il parere avrebbe dovuto identificare le lezioni apprese dalla pandemia e l’identificazione delle principali aree che richiedono ulteriori possibili iniziative e suggerire azioni e iniziative volte a migliorare la prevenzione, preparazione e risposta nel settore della salute e sicurezza.

La comunicazione affronta, infine, numerosi altri temi, dalla prevenzione ai finanziamenti, per i quali si rimanda al testo allegato.

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