Etichetta energetica: la Commissione industria della Ue accoglie la proposta di revisione

Lug 14, 2016

Print Friendly, PDF & Email

Premessa
La Commissione energia-industria (ITRE) del Parlamento europeo ha espresso parere positivo alla bozza modificata della Direttiva quadro sull’etichettatura energetica proposta dalla Commissione europea un anno fa, passata in Consiglio e infine in Parlamento. La Commissione ha approvato il rapporto “Un nuovo quadro sull’etichetta energetica” presentato dall’europarlamentare italiano Dario Tamburano, che punta a correggere il fenomeno presente in alcuni settori merceologi – così come segnala Assotermica – di sovrappopolamento delle classi energetiche alte rendendone vana la classificazione energetica, come avviene ad esempio per l’eccesso di classi A degli elettrodomestici.

Novità
La revisione, giustificata per quelle categorie di prodotti, avrebbe depotenziato la grande novità dell’etichetta introdotta solo otto mesi fa, a settembre, per il comparto del riscaldamento e della produzione dell’acqua calda sanitaria.
Il Parlamento ha affermato la necessità di tenere conto delle specificità dei singoli settori: quello del riscaldamento, per esempio, non vive il sovrappopolamento delle classi più elevate.
Si mantiene così una stabilità per i prossimi sei anni. Nel corso dell’ultimo anno ci sarà un studio di fattibilità per vedere se c’è sovrappopolamento e, se sì, sarà necessario procedere con il riscalaggio.
“Abbiamo rivisto la bozza iniziale con il Consiglio europeo e il nostro Governo e con i vari europarlamentari italiani, il cui ruolo è stato fondamentale. “L’Italia ha fatto da guida con il coinvolgimento di varie aziende – dice Alberto Montanini, Presidente Assotermica/ANIMA.

Il Parlamento ha saputo accogliere le proposte del settore per promuovere tutte le soluzioni di efficienza energetica. Si tratta di un riconoscimento della specificità degli apparecchi rappresentati da Assotermica. L’etichetta energetica per noi è fondamentale. Se fosse stata approvata, la prima bozza avrebbe cancellato in un sol colpo tutti gli sforzi fatti per raggiungere un equilibrio tra informazione al consumatore, sviluppo dell’innovazione e protezione degli investimenti. Ora possiamo sfruttare questi anni di stabilità per far capire meglio anche quali sono gli obiettivi dell’etichetta, tenendo conto che per noi l’etichetta c’è da solo otto mesi ma il nostro settore pesa per il 40% sui consumi europei”.

Osservazioni
Tuttavia, nonostante i nostri sforzi, ha prevalso una certa mentalità burocratica e autoreferenziale delle Istituzioni Europee che ha portato alla decisone di tenere vuote le classi A e B per alcuni mesi, o forse addirittura anni, in attesa di nuovi modelli. Siamo preoccupati per i contraccolpi che potrebbero verificarsi sul mercato a causa di questa decisione: è evidente che, se approvata in questa forma, la nuova normativa sarebbe una vera e propria zavorra per le vendite, già deboli per via delle condizioni economiche generali. Ci appelliamo, dunque, al governo italiano affinché possa portare una voce di concretezza al dibattito in vista del cosiddetto ‘trilogo’, ovvero la trattativa tra gli Stati dell’Unione, la Commissione e il Parlamento Europeo prevista prima dell’adozione definitiva del regolamento”.

Iniziative di Confindustria Firenze
Gli uffici del Servizio Energia-Area Ambiente Sicurezza Energia Qualità di Confindustria Firenze sono a disposizione degli associati interessati ad approfondimenti sul tema.

Contatto
Dott.sa Catia Tarquini
Area Ambiente Sicurezza Energia Qualità
tel. 055 2707286, catia.tarquini@confindustriafirenze.it

Questo contenuto è riservato ai soci. Accedi per leggere tutto.

ARTICOLI CORRELATI
RICERCA